Che sono le onde gravitazionali?
Le onde gravitazionali sono perturbazioni dello spazio-tempo generate da eventi estremamente violenti nel nostro universo, come collisioni di buchi neri o stelle in esplosione. Queste onde si propagano a velocità della luce e distorcono lo spazio e il tempo in modo da far variare la distanza tra due oggetti. Sono previste dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, ma la loro esistenza è stata dimostrata solo nel 2015.
Come vengono rilevate le onde gravitazionali?
Le onde gravitazionali sono molto difficili da rilevare perché sono estremamente deboli e interagiscono debolmente con la materia. Per rilevarle, si utilizzano dei rivelatori di onde gravitazionali come LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) negli Stati Uniti e Virgo in Italia. Questi rivelatori utilizzano un sistema di laser e specchi per misurare le minime variazioni di distanza causate dall’onda gravitazionale che passa attraverso la Terra.
Esempi di onde gravitazionali osservate
Finora sono state osservate diverse onde gravitazionali, tutte causate da collisioni di buchi neri o stelle di neutroni. Nel 2015, LIGO ha rilevato le prime onde gravitazionali, causate dalla collisione di due buchi neri a 1,3 miliardi di anni luce dalla Terra. Nel 2017, LIGO e Virgo hanno rilevato le onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due stelle di neutroni, confermando la teoria secondo cui questo tipo di fusione produce anche una grande quantità di luce e altri segnali elettromagnetici.
Applicazioni delle onde gravitazionali
Le onde gravitazionali hanno molte applicazioni potenziali, tra cui la possibilità di studiare fenomeni estremi come la formazione di buchi neri e stelle di neutroni, ma anche di testare la teoria della relatività generale in condizioni estreme. Inoltre, le onde gravitazionali possono essere utilizzate per studiare l’universo in modo completamente nuovo, permettendo di osservare oggetti che altrimenti sarebbero invisibili agli strumenti tradizionali come telescopi e radiotelescopi.